RADIOLIBRARTE

Giacinto Di Pietrantonio dialoga con Stefano Chiodi sul libro “GENIUS LOCI”, editore Quodlibet, 2021

Rubrica ideata e condotta da Giacinto di Pietrantonio su libri di per e introno all’arte

IT
Nel corso del Novecento l’Italia è andata alla ricerca di un centro di gravità identitario, capace di superare la difficoltà in cui la sua cultura si è trovata rispetto a una modernità avvertita in forma schizofrenica insieme come forza disgregatrice e come componente indispensabile alla propria autodefinizione. Il richiamo a un’eredità impareggiata quanto malferma e contraddittoria ha trovato un punto di saturazione nella nozione di genius loci, che ha finito per rappresentare una sorta di soluzione immaginaria alla questione dell’identità dell’arte prodotta in Italia. Il libro ricostruisce una genealogia del genius loci attraverso alcuni momenti della vicenda italiana, dalla fondazione postunitaria di una storia dell’arte nazionale al fascismo, dagli anni Ottanta all’attualità, puntando a fornire una ricostruzione della sua fortuna e una sua nuova lettura critica. Una genealogia non lineare di discorsi, memorie, immaginazioni che hanno avuto e continuano ad avere come posta in gioco l’autoriconoscimento in senso culturale quanto inevitabilmente politico dell’Italia contemporanea.

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Rubric conceived and conducted by Giacinto di Pietrantonio on books by and about art

EN
Over the course of the 20th century, Italy sought its own cultural center of gravity: an identity capable of solving its relation to a modernity perceived by many—in schizophrenic fashion—both as a disruptive force, and as an indispensable element of any self-definition. Reference to a cultural heritage that is as incomparable as it is unsteady and contradictory has sometimes condensed around the notion of genius loci, a concept which has come to represent, especially in the visual arts field, a kind of fantastical answer to questions about the identity of Italian art. This book reconstructs a genealogy of the genius loci, connecting moments of Italian history, from the post-unification creation of a national art history to Fascism, from the Eighties to the present day. It provides both a reliable account and a critical reading of the fortunes of this idea. At stake in this non-linear genealogy of discourses, memories, and imaginings is the cultural and inevitably political self-recognition of contemporary Italy.