Namsal Siedlecki

L’artista è stato chiamato a interpretare il

Parco Museo Minerario di Abbadia San Salvatore

Titolo:

Cocchiolatore Usignolo-FMS

Namsal Siedlecki

Cocchiolatore usignolo

2020

0.33” loop

 

BIO

Namsal Siedlecki è nato a Greenfield (USA) nel 1986. Vive e lavora a Seggiano.

Nel 2015 ha vinto la quarta edizione del Premio Moroso e il Cy Twombly Italian Affiliated Fellow in Visual Arts presso l’American Academy in Rome; nel 2019 vince il Club Gamec Prize e il Premio Cairo. Negli ultimi anni ha esposto il proprio lavoro presso numerose istituzioni nazionali ed internazionali tra cui: In extenso, Clermont-Ferrand; MAXXI, Roma; Villa Medici, Roma; Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato; Galeria Boavista, Lisbona; Villa Romana, Firenze; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; 6 Moscow International Biennale for Young Art, Mosca; Chertludde, Berlino; Magazzino, Roma; American Academy in Rome; Museo Apparente, Napoli; Fondazione Pastificio Cerere, Roma; Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; Antinori Art Project, Bargino; Galeria Madragoa, Lisbona; Frankfurt am Main, Berlino; Cripta747, Torino.

Dal 2008 al 2013 ha gestito lo spazio indipendente GUM studio, prima a Carrara e poi a Torino.

 

L’OPERA

I minatori erano soliti portare nelle miniere un cardellino o un canarino dentro una gabbietta perchè questi piccoli uccelli, particolarmente sensibili al metano e al monossido di carbone, erano perfetti per rivelare la presenza di gas pericolosi. Quando la concentrazione di questi gas nocivi superava il livello di guardia gli uccellini morivano rapidamente consentendo ai minatori, così allertati, di uscire all’aria aperta e salvarsi la vita. Fino a che sentivano il loro canto i minatori potevano quindi essere certi che l’aria fosse sicura, mentre invece il loro silenzio segnalava la necessità di una immediata evacuazione.

L’artista ha utilizzato un cocchiolatore per riprodurre fedelmente il canto di un uccellino. L’imitazione della natura si pone come principio e sviluppo della cultura. Il canto dell’uccellino rivela perciò la presenza e la vitalità del legame tra natura e cultura in un momento di incertezza ed equilibrio precario; ma finché l’uccello fischia siamo vivi (il museo è vivo) e abbiamo ancora speranza.

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Namsal Siedlecki

The artist has been invited to interpret the Mining Park Museum in Abbadia San Salvatore

Namsal Siedlecki

Cocchiolatore usignolo

2020

0.33” loop

 

BIO

Namsal Siedlecki was born in Greenfield (USA) in 1986. He lives and works in Seggiano. 

In 2015, he won the fourth edition of the Moroso Prize and the Cy Twombly Italian Affiliated Fellow in Visual Arts at the American Academy in Rome; in 2019, he won the Club Gamec Prize and the Cairo Prize. In the last years, he exhibited in many national and international institutions. Among others: In extenso, Clermont-Ferrand; MAXXI, Rome; Villa Medici, Rome; Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato; Galeria Boavista, Lisboa; Villa Romana, Florence; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Turin; 6 Moscow International Biennale for Young Art, Moscow; Chertludde, Berlin; Magazzino, Rome; American Academy in Rome; Museo Apparente, Naples; Fondazione Pastificio Cerere, Rome; Fondazione Bevilacqua La Masa, Venice; Antinori Art Project, Bargino; Galeria Madragoa, Lisboa; Frankfurt am Main, Berlin; Cripta747, Turin. 

Between 2008 and 2013 he managed the independent space GUM studio, first in Carrara and then in Turin.

 

WORK 

The miners used to bring with them a goldfinch or a canary into a cage. Indeed, these small birds were particularly sensitive to methane and carbon monoxide thus being useful for detecting the presence of dangerous gases.

When the gas concentration exceeded the level of safety, the birds died quickly. Consequently, they alerted the miners and allowed them to go out in the open air saving their lives. As long as they heard the birds singing, they were safe, otherwise, the silence was a signal for the need for a fast escape.

The artist used an instrument called cocchiolatore to reproduce a bird that was singing. The imitation of nature allows the birth and development of culture. The birds singing reveals the presence and vitality of the bond between nature and culture, especially in a moment of uncertainty and instability. As long as the bird sings, we are alive (the museum is alive) and we have hope. 

https://www.museisenesi.org/comunicati-stampa/2020/fmstreaming-musei-senesi-radio/